Parte dalla Puglia la scommessa sul futuro di questa innovativa tecnologia, grazie alla collaborazione tra due start up e lo Studio di architettura Cassano
Di Mario Maffei
Si definisce Augmented Reality quella tecnologia innovativa che, indossando degli speciali visori, consente di inserire nel proprio campo visivo degli elementi grafici virtuali.
Facciamo alcuni esempi: si guarda una collina coltivata con questi occhiali tecnologici e l’utente riuscirà a vedere, oltre al paesaggio “reale”, anche un elemento “virtuale” costruito il computer grafica (ad esempio, una villetta).
Oppure: sempre tramite questa tecnologia, si guarda uno yacht in costruzione e si visualizzano gli arredi, così come verranno realizzati in seguito.
Le applicazioni possono essere infinite… e in ambito di architettura, design, edilizia, ingegneria, ha applicazioni notevolissime, sia in termini di accuratezza degli interventi di progettazione, sia di soddisfazione del cliente/committente, che di riduzione degli errori e dei costi.
Un test ben riuscito a Bari
L’iniziativa è nata dalla collaborazione tra diversi professionisti pugliesi. Da una parte Dominga Ignomeriello, Victor Mogavero e Monica Carella, tutti componenti a vario titolo della start up Evholo, che ha sviluppato un sistema integrato di realtà aumentata. Dall’altra Edoardo Cassano di Skyart, società all’avanguardia dell’innovazione tecnologica e della sostenibilità dei processi di costruzione, lo studio dall’architetto Vittorio Cassano e l’impresa edile Ruggiero Costruzione.
Da questo connubio è nata la presentazione, completamente virtuale, di un nuovo complesso edile di gran pregio che sorgerà in via delle Murge a Bari.
Sessanta appartamenti su tre torri, una superficie di 5mila e 200 metri quadrati, e un investimento di 12 milioni di euro. Il complesso si chiama Casbah ed è stato presentato attraverso degli hologrammi.
Gli ospiti, hanno indossato i visori e, grazie alla tecnologia Optip, sviluppata da Evholo, hanno potuto vedere la struttura completa collocata nel posto dove attualmente non c’è nulla.
Hanno osservato i pavimenti, gli arredi, le fontane, i portoni; si sono affacciati virtualmente dai balconi. Un’esperienza possibile grazie all’impiego della realtà aumentata che ha mostrato il tutto in scala reale.